Cibrèo
La storia di Cibrèo inizia nel 1979 quando il giovane Chef fiorentino Fabio Picchi apre il Cibrèo Ristorante e l’attigua Trattoria nel quartiere di Sant’Ambrogio a Firenze, dando loro il nome di un piatto povero della cucina fiorentina. Nel corso degli anni si sono aggiunti altri nuovi concept al portfolio iniziale di Cibrèo: Cibrèo Caffè, Teatro del Sale e Ciblèo, posizionando il brand fra le aziende leader del mercato della ristorazione fiorentina e facendo sì che il marchio diventasse conosciuto in tutto il mondo e stimato da molti a livello internazionale. È il 2003 quando il Teatro del Sale si unisce alla famiglia Cibrèo, con una formula a tutt’oggi unica, un Circo-lo che unisce cultura e buon cibo, spettacolo teatrale e convivialità.

Nel 2017 è la volta di Ciblèo, un innovativo format che fonde la tradizione orientale alle eccellenti materie prime toscane. Nel 2021 un nuovo Cibrèo Caffè apre le porte nel centro storico di Firenze con la sua atmosfera da bistrot Parigino e i suoi piatti iconici, mentre pochi mesi dopo, il primo Ristorante & Cocktail Bar si unisce al Gruppo Cibrèo con un nuovo approccio dallo spirito contemporaneo, cosmopolita ma assolutamente conviviale e autentico.

I nostri locali si sono evoluti nel tempo senza mai perdere quell’ atmosfera di genuinità e calore che ha contraddistinto lo stile Cibrèo sin dagli inizi. Sosteniamo l’idea di cucina autentica come filosofia di vita. Oggi i Ristoranti a marchio Cibrèo sono sette ma la nostra idea di cucina guarda lontano e ispira progetti e persone che scelgono Cibrèo per ciò che rappresenta nella storia della Cucina Italiana, per i valori di cui siamo portavoce, scegliendoci nella vita di tutti i giorni così come nei loro momenti più importanti e negli eventi.

Filosofia
L’idea della Cucina Cibrèo vive nei piatti della tradizione toscana e italiana (arricchite da inaspettate influenze internazionali) che trovano nella stagionalità e nella territorialità i propri elementi distintivi. “Un insieme di cose buone” è al tempo stesso il nostro statement ed una filosofia di vita che va oltre il buon cibo. È stare bene con le persone e rispettare il loro lavoro e l’ambiente.

La promessa
Il desiderio che anima Cibrèo è sempre stato quello di tramandare nel tempo i profumi e i sapori autentici della tradizione familiare fiorentina e toscana, andando alla scoperta dei migliori prodotti del territorio italiano e scegliendo le materie prime con cura da contadini, allevatori e pescatori che condividono con Cibrèo la passione per la salvaguardia delle produzioni eco-sostenibili, per la tutela del territorio, per le cose buone e vere. Promuoviamo la scelta di menù che seguono il naturale ritmo delle stagioni evolvendosi e cambiando col tempo, mese per mese, giorno dopo giorno.

La storia: Un coraggioso inizio
Nel 1979 il ventiquattrenne Fabio Picchi indica una cucina che guarda alla tradizione popolare locale e al naturale ritmo biologico della terra, proponendo piatti che entrano in contrasto con le sofisticate influenze francesi del momento. La sua proposta culinaria è in controtendenza ma si rivela presto profetica per l’uso prezioso ed ecologicamente etico delle materie prime.

Un concetto visionario
È allora che nasce l’idea di una cucina quanto più possibile a filiera corta, sempre al passo con le stagioni, che non rinuncia mai al suo valore culturale ed estetico. Il mondo Cibrèo è sin da subito connotato come tradizionale, etico, autentico, sincero, ecosostenibile ma anche sofisticato, culturale e molto innovativo. È un cibo fuori dal tempo e dallo spazio, una cucina che non parla solo al gusto, ma al vissuto e ai legami affettivi.

Guardare al passato per il futuro
Tramandiamo in modo contemporaneo i sapori autentici e genuini della cucina tradizionale fiorentina, toscana e italiana attraverso piatti che seguono il naturale ritmo delle stagioni utilizzando materie prime locali straordinarie. Lo facciamo con passione, facendo sentire il cliente al centro di un percorso fatto di semplice complessità. La nostra cucina non è buona solo per il gusto, ma anche per l’esperienza unica che trasmette. Buona perché ben prima di essere cucinata ha creato bellezza e bontà per una intera filiera di persone.